FILAGO - CASTELLO DI MARNE
Testo: Mario Colombo
Foto: Mario Colombo
In frazione Marne, nel comune di Filago(BG), esiste uno dei luoghi più incantevoli e romantici della bergamasca. Oggi dimora privata della famiglia Colleoni, è adeguato per ospitare matrimoni e banchetti in una atmosfera da sogno, derivante anche dalle sale interne,che possono ospitare fino a 240 persone, e dal vasto parco/giardino interno, che racchiude un frammento di natura in cui fioriscono ricche varietà di fiori, rose antiche, specie arboree e querce secolari. Le stanze sono visitabili solo in occasioni di mostre ed eventi speciali e sono state ammobiliate in maniera da ricreare l’atmosfera di varie epoche.
Il castello ha da sempre caratterizzato la storia dell’antico borgo di Marne, le cui origini si fanno risalire al tempo della dominazione di Roma. L’architetto Angelini, riferendosi a uno stemma affisso in origine sopra il portale d’ingresso, afferma che sicuramente la costruzione risale a prima del Mille. L’importanza storica del Castello di Marne è dovuta al fatto di essere un fortilizio “imprendibile”, essendo arroccato su uno sperone roccioso, sotto il quale scorre il torrente Dordo che si getta nel vicino fiume Brembo. Nel periodo delle lotte fra Guelfi e Ghibellini, il castello è stato più volte protagonista di sanguinosi scontri. All’esterno, è stata mantenuta la tipica struttura medievale, anche se rimaneggiata più volte nel corso dei secoli, con l’imponente torre merlata, gli evidenti segni della passata esistenza del ponte levatoio, le finestre a sesto acuto; l’interno, invece, richiama le residenze rinascimentali con un semplice impianto a L, il giardino, la fontana e il pozzo a muro. Nel cortile del castello si trova un caseggiato una volta adibito a scuderie e sotto il quale, durante il periodo di Bartolomeo Colleoni, era stata scavata nella viva roccia che sovrasta il fiume Brembo, una stanza che fungeva da zecca. Le origini ufficiali del Castello invece, risalgono alla prima metà del 1300, quando la famiglia guelfa degli Avogadri ne divenne proprietaria. In seguito, fu espropriato da Giangaleazzo Visconti(signore di Milano) nel 1398 e subì saccheggi e devastazioni negli anni seguenti, per le lotte di fazione che imperversavano nel Ducato e nella Repubblica Veneta.