CANTONI DI LENNA
Testo: Mario Colombo
Foto: Agnese Econimo
Il Parco del Brembo e dei Cantoni di Lenna si sviluppa tra 440 e 575 m di altitudine con una forma ad “L” rovesciata determinata dal solco dalla Val Brembana che in quel punto devia verso est; ciò determina due situazioni climatiche diverse, una più mite rivolta in direzione sud, ove è ubicato l’abitato principale e di Scalvino, e una situazione più fredda, che ha determinato, oltre ad una diversità nel tipo di vegetazione, una particolare localizzazione degli insediamenti dell’uomo.
Il tratto più a nord del Parco è caratterizzato da un’area pianeggiante, forse la più grande di tutta la Val Brembana, mentre il tratto più a valle è maggiormente scavato. Il fiume Brembo e l’acqua in generale è il comune denominatore del Parco; infatti, particolare rilievo paesaggistico assumono il fiume e il lago artificiale di Lenna, determinato dalla diga dell’Enel. Inoltre l’area, a causa del forte carsismo presente nelle alte montagne che cingono la valle, è caratterizzato da diverse sorgenti che punteggiano l’area formando particolari habitat con fauna e flora endemica.
Il territorio segue il corso del fiume Brembo e presenta ambiti di elevato interesse naturalistico e paesaggistico, con una ricca flora e fauna che caratterizzano l’ecosistema fluviale: la specie più rappresentativa, il Merlo acquaiolo, è stata introdotta nel logo del Parco.
Da elencare le numerose risorgive, il torrente Reviù, le sorgenti Acqui e Fregera e il lago artificiale di Lenna.
Tra le emergenze architettoniche spiccano il ponte delle Capre del secolo XV, elegantissimo ponte ad arco a tutto sesto che scavalcando il Brembo conduce alla frazione Cornamena; il ponte dell’ex ferrovia di Val Brembana, ad otto luci, lungo oltre centodieci metri, realizzato nei primi anni Venti che permetteva l’attraversamenteo del fiume; i nuclei di Cantone S. Francesco e Cantone S. Maria, il cui sviluppo fu dettato nei secoli scorsi da meccanismi economici e ambientali che ne hanno determinato la forma e la storia. Altre significative emergenze architettoniche sono il Santuario della Madonna della Coltura, isolato presso il Brembo e gli edifici rurali incassati nella roccia presso l’abitato di Cornamena che rappresentano viva testimonianza dell’intimo rapporto fra architettura ed ambiente presente nei secoli scorsi.